Ricordo
di un'estate.
Di
Maya Autelitano.
Il
campanello squillò. Era già qui. Cinque minuti di anticipo, il
solito entusiasta, ma ero comunque pronta.
Aprii
la porta. Il tipo abbozzò un sorriso ed entrò sicuro di sé. - Ciao
Greta, sei sempre bellissima.
Sorrisi
a mia volta e lo accompagnai in camera da letto. - Solita tariffa?-
feci si con la testa e lui posò il contante sul comodino. Lo presi e
lo riposi al sicuro nel cassetto. Intanto si era spogliato. E mi
sedetti sul letto per fare altrettanto.
- Le
autoreggenti tienile per favore... sai che mi eccita di più.
Lasciai
quelle e il resto lo tolsi.
- Se
ti devi sciacquare, sbrigati!- gli dissi.
Il
tipo sorrise. - Ormai mi conosci proprio eh? - e andò in bagno, con
solo i calzini.
Mi
sdraiai a pancia sotto ad aspettare. Sentivo l'acqua scorrere e il
mio cuore battere. Dai, - mi dissi, - un attimo e sarà tutto
finito.
L'uomo
rientrò nella stanza e mi si mise accanto cominciando a toccarmi.
La sua bocca era sul mio corpo e le sue mani frugavano ovunque.
Cercai di pensare ad altro per reprimere il disgusto, del resto
ormai ci ero abituata. Mi si mise vicino al viso e cominciai a
succhiarlo. Sapevo benissimo cosa fare. Quando era pronto gli misi
il profilattico e lui mi si sdraio addosso. Un attimo e lo sentii
dentro di me. Chiusi gli occhi e lasciai fare stringendo il cuscino.
- Ti
piace vero?
- Si...
- risposi stringendo i denti. Pochi minuti ed ebbe finito sul mio
viso.
Mi
pulii e gli passai alcune salviette. Seduta sul bordo del letto mi
misi a fissare il pavimento in attesa.
Il
tipo si vesti e lo accompagnai alla porta. - Grazie, alla prossima.
- disse uscendo.
Annuii
e la chiusi.
Mi
feci una breve doccia e mi sdraiai di nuovo sul letto. Accesi una
sigaretta e cercai di rilassarmi fissando il soffitto. - Dove sei? -
dissi in un sussurro. E i ricordi cominciarono a sfilarmi davanti
agli occhi, in una breve rassegna veloce, finchè non mi fermai a
uno in particolare.
Era
una sera d'estate e eravamo sdraiate sul prato, abbracciate.
- Dai
non guardarmi così... - disse lei.
- Come
ti guardo? -
- Da
innamorata...
- Ma
io lo sono... e solo di te...
Mi baciò dolcemente le labbra, come solo lei sapeva fare.
- Non
dimenticarmi, ok?
- Come
potrei... - e la baciai a mia volta. Fu l'ultima volta che la vidi.
Un mese dopo un incidente d'auto se la portò via.
- Valentina...
- dissi soffiando piano il fumo, mentre una lacrima mi segnava il
viso.
Il
campanellò squillò. I ricordi svanirono, mentre tornavo al
presente. Un altro cliente aspettava.
Ho
mantenuto la promessa, - dissi, - vedi, angelo mio?
E
ancora una volta chiusi, in un angolo del mio cuore, il ricordo di
un'estate che non avrei mai più dimenticato.